Quarto potere
Squlli di tromba, rulllo di tamburi.
Dopo una (evidentemente proficua) gavetta come commentatore in svariati forum cestistici, il nostro comune amico e socio onorario (a sua insaputa, almeno sino ad oggi) Massimo Zambelli inizia questa settimana la sua collaborazione con Superbasket.
Il suo primo articolo lo trovate a pagina 64 del numero in edicola.
Per intenderci: nella pagina a fianco, c’è la rubrica di Charlie Recalcati.
Per i calciofili disinformati, quest’ultimo è un signore che dal 1999 ad oggi ha vinto tre scudetti con tre squadre diverse, aggiungendovi per sopramercato un bronzo europeo e un argento olimpico come coach della Nazionale (di cui parla, tra l’altro, Zambo nel suo articolo).
Certo: non ha vestito, al contrario di alcuni di noi (fanciulle incluse), la gloriosa maglia blu-arancio dell’US Sangiorgese, ma a parte questo mi pare un discreto curriculum.
Avevo anche pensato di scannerizzare l’articolo e allegarlo qui di seguito, ma avrei violato una mezza dozzina di norme nazionali e comunitarie in materia di diritti d’autore e quindi soprassiedo.
E non solo: la collaborazione di Massimo si inquadra nella nuova linea editoriale finalizzata al rilancio di questa gloriosa testata che non attraversa il miglior momento della sua quasi trentennale storia.
Quindi: move your ass, andate in edicola e sostenete una giusta causa.
E per rimanere in famiglia: Ricky Zambelli – classe 2001 – ha iniziato la sua carriera come micro-cestista in quel di Castellanza.
Per i prossimi trent’anni, il tiratore ce lo siamo garantiti !

6 Comments:
No, Ciano, da te non me l'aspettavo, questa preoccupazione di violare norme comunitarie e di diritti d'autore, norme assolutamente idiote anche per gli stessi autori/editori; infatti le nostre centinaia, ma che dico migliaia di contatti, grazie ad un tuo link, avrebbero letto la chiccha del nostro amico zambo, avrebbero conosciuto superbasket e magari tra loro qualche decina avrebbe iniziato a comprarlo più o meno saltuariamente, così invece ben pochi muoveranno il loro ass e addio alla nuova vita di Superbasket (me lo ricordo zambo che all'università si studiava a memoria i tabellini delle partite, anche sulla metro).
Veramente, nel rispettare mio malgrado codeste norme liberticide, pensavo a tutti voi padri di famiglia che partecipate al forum e che non vorrei vedere ridotti sul lastrico dalle cause intentate ai nostri danni dallo stuolo di avvocati di Superbasket e costretti pertanto a mandare i propri pargoli a mendicare un tozzo di pane
Detto questo: Superbasket non ha un sito internet, ma una fotocopia pirata via fax potrebbe pure arrivarti, se sei interessato (sperando che le migliaia di nostri lettori non avanzino analoga richiesta)
E nell'occasione, sottoscrivo sino all'ultima virgola il tuo commento "bolscevico" sul premio Nobel per la pace e le banche
vi anticipo che sono in avanzate trattative (come la metto giù dura: ho solo parlato al telefono con Zambo che ha visto il blog e farà presto il suo debutto in società) con l'autore per pubblicare in esclusiva sul blog il testo integrale dell'articolo (che su Superbasket è stato un tantino tagliato per ragioni di spazio)
Be io posso vantare una stagione e un tocco nell'Olimpia, mi ricordo ancora l'odore dei palloni, attendo pubblicazione articolo.
Oltre all'odore dei palloni nella mia militanza USS ricordo anche lo sgradevole olezzo emesso tatticamente da un mio compaesano, nonchè condomino per qualche anno.
La facile risposta al quiz vi farà vincere una bomboletta di quel prezioso fluido.
Sì, però, pitocchi che non siete altro. Due ghelli marci potevate anche spenderli e contribuire così al rilancio della gloriosa testata... menzione di (dis)onore per Giving Baron, che si è fatto mandare il fax del pezzo. Va beh, va' solo per i vostri occhi la versione integrale, poi sfoltita per ragioni di spazio.
A presto
Zambo
Europei 2007. Finalmente svelata la sequenza dei primi valichi che dovremo superare per iniziare a intravedere il profilo maestoso della Muraglia Cinese, obiettivo dichiarato del movimento cestistico italiano. Francia, Slovenia, Polonia e a seguire, verosimilmente, Germania, Lituania e Turchia. Possiamo stare tranquilli? A sentire i migliori cantori della pallacanestro nostrana non molto. Ma forse era solo una punta di sgomento dovuta all'estromissione ruvida e prematura dal Campionato del Mondo, acuito dal fatto che di recente, da deliri collettivi come l'ottavo contro la Lituania, siamo sempre usciti con il referto del colore giusto. Vediamo se ora, con il Giappone ormai sbiadito in lontananza, catturati come siamo dall'attualita' del Campionato e dell'esordio di Bargnani, siamo in grado di riflettere con maggiore serenità sull'eterno, inquietante dilemma.
Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo?
Chi siamo?
Siamo Italiani, gente che sa giocare a pallacanestro, da sempre. Lo sapevamo fare anche nel 1993, anno orribile dell'Europeo di Germania. O nel 2001, dopo la sconfitta contro la Croazia di Zan Tabak e Josip Vrankovic. Altrimenti come farebbero quegli omarini a star dietro ad energumeni di ogni nazionalità che crescono come funghi? E non sarebbe neanche male incominciare a riconsiderare la cifra di talento a disposizione della Nazionale. Talento. Parola che ultimamente ci spaventa alquanto. Perché uno come Di Bella nell'immaginario collettivo risulta un lunatico che ogni tanto la fa franca e riesce a combinarne una giusta? Solo sregolatezza? E il genio? E il numero crescente di illustrissimi avversari che possono solo vederlo sfrecciare a un centimetro dai fianchi mentre s'invola per l'appoggio alla tabella? I suoi problemi, come quelli di Mancinelli o Bulleri, per citarne un paio, sono di altro genere. Ma non certo il difetto di talento. Per tacere della generazione emergente dei Bargnani, Belinelli, Gallinari e Datome sulla quale, in termini di talento, non mi pare il caso di dilungarmi oltre, se non per dire che a Londra, nel 2012, noi saremo preoccupati dalla mancanza di ricambio in play, pivot ecc.ecc. mentre i nostri avversari dovranno gestire la marcatura di Bargnani (27 anni), Belinelli (26) e Gallinari (24). Dalla panchina uscirà Datome (25), che magari sarà tornato a giocare come faceva nelle giovanili (per quel poco che ho visto, piu' George Gervin che il Kyle Korver intravisto l'anno scorso a Siena). Ai suddetti avversari faccio i miei migliori auguri. Provocazioncina: a brevissimo avremo una squadra fin troppo ricca di talento per essere gestita con un solo pallone a disposizione. Si puntella con qualche scarpa grossa e cervello fino alla Mordente o Soragna, e la catena è completata. Anche in questo caso il futuro preoccupa il giusto: tra 5 anni a dare il cambio a questi favolosi (che aumentano il piacere di tifare per la Nazionale) operai specializzati ci saranno i Lechthaler, gli Antonutti che improvvisamente, a 25-28-30 anni sbocceranno mostrando qualità celate, fino a quel momento, a chiunque. Questo sarebbe un altro tema interessante, ma merita approfondimento a parte.
Da dove veniamo?
Da un Mondiale che, depurato dal finale amaro, ci ha lasciato motivi per guardare oltre con fiducia. Innanzitutto la conferma della coesione del gruppo e del rispetto di ruoli e gerarchie da parte dei singoli (a parte il "caso" Mancinelli, ormai non si può definire altrimenti), prova ne sia la varietà di protagonisti emersi ad ogni partita. Il positivo inserimento dei nuovi, destinati a farci digerire meglio la parolina magica (talento). Dal centravanti Belinelli all'infilza-avversari DiBella: riusciremo, prima o poi, a non farci terrorizzare dalla prospettiva di affrontare, con quest'ultimo, avversari che presentano Beno Udrih o Roko-Leni Ukic? Un girone eliminatorio da 4 vittorie e 1 sconfitta con momenti di valore assoluto, per noi in tempi recenti una sorta di Fantasilandia. Con qualche cosetta da ridire su quell' "1", scaturito da coincidenze arbitrali non fortunatissime (degli arbitri, se del caso, si parla eccome. Senza dover necessariamente gridare al complotto. Si evidenzia, con toni e spazi opportuni, la direzione poco convincente e poi si ritorna a ragionare sulle mancanze dei propri beniamini). Infine, mi sia concesso, l'ennesima dimostrazione di serietà contro il Portorico, giocando fino in fondo una partita inutile nella quale, nonostante il sicuramente intenso discorso prepartita di Recalcati, trovare motivazioni extra era davvero difficile.
Dove andiamo?
In Spagna, tra un annetto scarso, a giocarci una bella fetta del nostro prossimo futuro. Con un gruppo dalle fondamenta solide, costruite (anche) quest'anno, da arricchire con qualche finitura di pregio. In condizioni "normali" aggiungeremo Bargnani e Bulleri, chiedo scusa se è poco. Con, speriamo, ulteriori indicazioni dalla stagione che va ad iniziare. Da Luca Vitali, il cui curriculum recente pare sottovalutato, al grande Giacomino Galanda, reduce dal riposo estivo ed eccellente protagonista del precampionato. Aspettiamo il responso dela stagione, ma forse è il caso di considerare un suo rientro in grande stile. Anche perché le recenti prestazioni glamour, dalla finale di Tokio alla prestagione NBA, di Jorge Tiratriples, pardon, Garbajosa, sembra aver definitivamente ridisegnato gli standard del 4 moderno e di successo. Effettuare un numero di tentativi da 3 doppio rispetto a quelli da 2, possibilmente in doppia cifra. Dice: e gli "intangibles"? Ma come, di "intangibles" i nostri, a partire proprio da Jack, traboccano da tutte le divise! E poi Galanda non ha bisogno di 10 tiri da tre per far male. Gli è anche capitato di entrare, mettere UNA bombetta, un appoggino, prendere un paio di rimbalzi in attacco, convertire una manciata di liberi e subire il quinto di Divac trascinando la sua squadra ad una vittoria importante. Una volta arrivati al dunque sarà durissima, per carità. Ci sarà la solita decina di squadre da podio. Rispetto per tutti ma paura di nessuno, perché squadre inaffrontabili non ce ne sono. Le abbiamo viste in passato e abbiamo imparato a riconoscerle. Forse giusto la Spagna, padrona di casa. Tanto per fare un esempio: analizzando a fondo il Mondiale di Francia e Germania, due squadre che incontreremo - la prima sicuramente, la seconda a meno di autocanestri in serie contro la Polonia - evitando di arenarsi sulla classifica finale ("sono arrivate davanti"), cosa avrebbero da ridere così tanto più di noi?
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